Nella Cripta del Duomo di Amalfi dedicata a S. Andrea, nell’urna dove sono custodite le reliquie del cranio, piu’ volte l’anno si rinnova il miracolo della manna, un liquido gelatinoso avvolge e spesso riempie l’ampolla di vetro collegata alle reliquie.
il vescovo o il parroco nel giorno che precede la festa del santo, mostrano l’ampolla ai fedeli riuniti in preghiera. Qualche volta accade che l’ampolla sia vuota e un mormorio di angoscia e dispiacere pervade la cripta perché è considerato un presagio oscuro di difficoltà, contrariamente quando l’ampolla trabocca di liquido la felicità degli amalfitani riecheggia ben oltre le mura della chiesa perché significa abbondanza, ricchezza, benessere.
"La manna c’è", proclama il vescovo, ma ormai nessuno lo ascolta piu’ e nelle note de il Te Deum è festa!
Il fenomeno della manna si è verificato a Patrasso sulla tomba del santo, a Costantinopoli quando le spoglie furono traslate e in altri luoghi. Per la Chiesa è evidente che non sono fenomeni circoscritti alla realtà religiosa di Amalfi, ma sono legate alle reliquie di S. Andrea perché il fenomeno avviene la’ dove le reliquie sono custodite. A Roma, nell’indice delle reliquie della Basilica Vaticana, nel 18 reliquiario, in una delle 15 ampolle di cristallo c’è l’indicazione Mannae S. Andreae ap.
La Manna viene raccolta nelle principali ricorrenze liturgiche: il 26 giugno e il 29 novembre vigilia della festa del Santo; il 7 dicembre vigilia dell’Immacolata, il 28 gennaio giorno del ritrovamento della reliquia del cranio.
Quando la manna c’è ogni amalfitano va in sacrestia il giorno dopo e ritira un sacchettino con l’immagine del Santo, dentro c’è un pezzetto di ovatta con su una goccia dell’olio santo e la custodisce in un cassetto affinchè S. Andrea protegga la casa e coloro che ci vivono. E così il miracolo della manna si ripete tutti i giorni attraverso la fede dei suoi abitanti.